La scorsa settimana abbiamo parlato delle possibili applicazioni dell’Internet of Things nel settore sanitario e della possibilità di applicare la tecnologia sia per snellire alcuni processi nell’ambito medico, sia per abbatterne i costi.
In questo articolo, scritto grazie al supporto di un pezzo pubblicato su peerbits.com, raccontiamo l’altra faccia della medaglia: le sfide da affrontare per rendere il settore sanitario più tecnologico – che sono diverse e molto serie. Infine, elenchiamo dei dispositivi indossabili potenziati dall’ IoT per migliorare la qualità della vita dei pazienti.
La sfida principale: sicurezza dei dati e rispetto della privacy
I pericoli più grandi che si corrono quando si lavora con i dati sensibili dei pazienti, sono la compromissione della loro sicurezza ed il mancato rispetto della privacy, la cosiddetta cybersecurity. I dispositivi IoT, funzionando mediante la trasmissione di dati in tempo reale, sono costantemente a rischio di attacchi informatici. È necessario, perciò, difendere in tutti i modi possibili i dati personali dei pazienti, che potrebbero essere rubati dagli hackers e utilizzati per produrre documenti falsi, per acquistare medicinali e/o attrezzature sanitarie da rivendere, per commettere frodi.
Oltre a questo rischio, c’è la questione della regolamentazione della proprietà dei dati, che non è sempre chiara.
Sovraccarico e precisione dei dati
I dati che vengono raccolti sui dispositivi IoT raggiungono quantità impressionanti. Agli utenti che devono utilizzarli (medici in primis) spesso risulta problematico consultarli a causa proprio della loro aggregazione in un numero eccessivo: una difficile lettura dei dati – e la complicata estrazione di informazioni utili per seguire correttamente il paziente – può risultare un problema serio, che va risolto con urgenza.
Costi
Precedentemente abbiamo sottolineato la necessità di far diventare l’IoT una realtà consolidata, anche per contenere i costi di una sanità che sta diventando sempre più elitaria.
I prezzi delle prestazioni mediche, infatti, stanno aumentando e non tutti possono permettersi delle cure adeguate. Una delle conseguenze di ciò è il famoso fenomeno del “turismo medico”: i pazienti si recano in paesi meno ricchi dove le prestazioni sanitarie costano pochissimo rispetto alla propria nazione di provenienza.
C’è bisogno, quindi, di rendere l’IoT una possibilità concreta per il mondo sanitario a livello globale, ma ciò dipende soprattutto dai costi stessi dell’IoT: questi dovrebbero diventare più convenienti per essere alla portata anche delle persone comuni, e non solo delle classi sociali più agiate.
Dispositivi IoT indossabili: una panoramica
Grazie all’IoT sono disponibili alcuni dispositivi indossabili dai pazienti, il cui utilizzo rende più semplice la vita quotidiana. Eccone alcuni:
Dispositivi acustici: gli apparecchi acustici di nuova generazione si collegano al Bluetooth dello smartphone e, grazie a tantissime funzioni innovative, permettono al paziente di interagire meglio con i suoni che lo circondano. Per esempio, danno la possibilità di gestire il volume che dalla TV viene trasmesso agli apparecchi acustici, rispetto al volume proprio della TV, che rimane quindi ad un livello accettabile per le altre persone presenti nella stanza. Oppure si connettono allo smartphone del paziente, permettendogli di effettuare e ricevere telefonate.
Sensori ingeribili: grandi come una comune pillola, i sensori ingeribili sono in grado di monitorare la reazione dell’organismo ai farmaci. L’attività dei sensori ingeribili fa sì che, in caso di problemi di salute, eventuali soccorsi possano mettersi in moto immediatamente.
Moodables: si tratta di dispositivi davvero straordinari in grado di controllare le onde cerebrali in soggetti con disturbi da stress, e regolare l’umore e lo stato d’animo di questi pazienti attraverso la trasmissione di correnti elettriche a bassa intensità.
Computer vision technology: La computer vision technology è una evoluzione dell’Intelligenza Artificiale, e in particolare del settore del riconoscimento delle immagini. Questa tecnologia consente di utilizzare immagini e filmati per eseguire analisi estremamente complesse, che l’occhio umano non sarebbe mai in grado di fare. AI e Computer vision technology, insieme, sono il cuore pulsante in alcune tipologie di droni, rendendoli capaci di attivare autonomamente un certo tipo di processo decisionale, in grado (tra le altre cose) di far loro evitare e aggirare ostacoli.
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